Il Procuratore generale della Corte dei Conti, Claudio Galtieri nel giudizio sul rendiconto generale dello Stato, ha lanciato l’allarme sulla corruzione nella spesa pubblica. Il Pg in proposito ha detto: “La corruzione in Italia mostra effetti negativi sulle risorse pubbliche, spesso, devastanti. Il fenomeno è diffuso ma le misure di contrasto messe in atto non sono ancora sufficienti. La corruzione va affrontata in una logica sistematica che tenga in adeguata considerazione la diffusività del fenomeno e l’insufficienza delle misure finora apprestate dall’ordinamento”.
Nel mirino del procuratore generale della magistratura contabile sono finiti i meccanismi di controllo che mostrano spesso “complessità ed incongruenze”. Il Procuratore Galtieri ha anche aggiunto: “Il sistema, nel complesso, è scarsamente efficace per assicurare legalità ed efficienza, e per contrastare quei comportamenti illeciti i cui effetti negativi sulle risorse pubbliche sono, spesso, devastanti”.
Nello stesso giorno, dalla cerimonia di chiusura dell’anno di studi 2016-2017 della Scuola di polizia tributaria a Ostia, il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha toccato il tema della corruzione affermando: “ È necessario portare avanti una lotta senza tregua contro la corruzione, l’evasione fiscale e tutti i crimini finanziari perché sono fenomeni che minano il fondamento stesso della società civile. La lotta contro i crimini finanziari non deve conoscere tregua i Panama Papers e i Bahamas Papers dimostrano come la criminalità usi strumenti sempre più sofisticati”.
Il ministro Padoan ha quindi esortato ad andare avanti nella “battaglia per la legalità e per il contrasto della criminalità organizzata, l’evasione fiscale e la frode, l’illegalità e la corruzione”. Poi, Padoan ha anche sottolineato: “Questi fenomeni hanno anche un impatto economico sempre più significativo, con effetti di lungo periodo che comportano costi sempre maggiori per i cittadini. La Guardia di finanza, deve continuare a mantenere alta la guardia a favore dei cittadini onesti, serve coraggio nell’investigazione e nella denuncia”.
Concludendo il ministro ha osservato che molti Paesi guardano all’Italia come esempio di buona pratica nella lotta integrata ai crimini finanziari e come l’approccio intergovernativo sia realtà in Italia già da tanto tempo.
Purtroppo, in Italia, l’evasione fiscale, la corruzione e i traffici illeciti sono ancora a livelli troppo elevati. Se sull’evasione ed elusione fiscale si riesce a recuperare circa un decimo, restano incommensurabili i dati sulla corruzione, sui traffici illeciti e sull’economia della criminalità organizzata.
Corte dei Conti: i disastri della Corruzione sullo Stato
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