Il Parlamento europeo ha approvato oggi la normativa che autorizza il trasferimento dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) da Londra ad Amsterdam, in seguito alla cosiddetta “Brexit”, ovvero l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
Riuniti in sessione plenaria, gli eurodeputati hanno tuttavia esortato la Commissione europea e le autorità olandesi affinché siano rispettate le scadenze per la consegna degli edifici adibiti alla nuova sede di Ema, al fine di consentire all’Agenzia di trasferirsi nella sede temporanea entro il primo gennaio 2019 e nella nuova sede permanente entro il 16 novembre 2019. La risoluzione e’ stata approvata con 507 voti in favore, 112 voti contrari e 37 astensioni.
L’Europarlamento europeo ha chiesto inoltre al Consiglio e alla Commissione di essere incluso nel processo di decisione sull’assegnazione delle agenzie Ue dando così il via libera al cosiddetto “trilogo”. I deputati avvieranno ora negoziati informali a tre (“trilogo”) con la presidenza del Consiglio e con la Commissione, al fine di raggiungere un accordo in prima lettura sulla nuova sede dell’Ema.
Nei mesi scorsi Milano si è giocata con Amsterdam un “testa a testa” per ottenere la sede dell’agenzia Ue, assegnata lo scorso novembre alla città olandese tramite un controverso metodo di sorteggio. Polemiche sono inoltre sorte sulla non idoneitaà da parte di Amsterdam a ospitare la nuova sede di Ema. A questo proposito, preoccupazione è stata espressa oggi da Giovanni La Via (Ppe), sul “rischio di ritardi nella costruzione del nuovo edificio Vivaldi ad Amsterdam, che potrebbe causare un deterioramento del flusso di lavoro dell’agenzia, che è proprio quello che vogliamo evitare”.
“Abbiamo aggiunto delle condizioni al testo legislativo – evidenzia La Via, relatore di un emendamento condiviso da molteplici gruppi dell’Europarlamento -, al fine di evidenziare i termini di consegna da rispettare e stabilire l’obbligo per la Commissione e le autorità olandesi di riferire ogni tre mesi sullo stato di avanzamento dei lavori di adeguamento e costruzione dell’edificio”. Gli “Stati membri non dovrebbero aspettarsi che il Parlamento europeo si limiti ad approvare automaticamente le loro decisioni – conclude La Via -. Ci rammarichiamo che il suo ruolo di co-legislatore non sia stato rispettato, ed è per questo motivo che desideriamo che la decisione sia presa in sede di trilogo, nel quadro della procedura di codecisione”.
“Con il voto di oggi – aggiunge l’eurodeputata Pina Picierno – il Parlamento europeo ha confermato l’assoluta inadeguatezza del metodo di assegnazione all’Ema ma non mette in discussione la scelta fatta tramite quello stesso metodo. E’ come se si accettasse il risultato, pur sapendo che si trattava di una partita falsata”.