Interdetti ed arrabbiati. Così sono i cittadini di fronte alle polemiche e i polveroni mediatici sollevati da scienziati che – a fronte della possibile disponibilità a breve di diversi vaccini anti-Covid 19, hanno serenamente obiettato che per mancanza di dati sulla sicurezza, non sarebbero propensi essi stessi a vaccinarsi!
Dallo scorso febbraio siamo quotidianamente bombardati da notizie, consigli, normative, regole di comportamento, immagini strazianti, lacrime e lutti.
Ricercatori, medici, scienziati – autentiche nuove Star dei media più diversi – chiedono a gran voce di fidarci della Scienza, non potendo parlare di terapie specifiche in quando non fruibili.
Esperti e Governi a tutti i livelli ci impongono comportamenti restrittivi nell’attesa della scoperta di uno o più vaccini come evento risolutivo e ora, che finalmente si vede “la luce in fondo al tunnel”, sorgono dubbi, scarsa fiducia e perplessità!
Intendiamoci: vaccinarsi non è mai una passeggiata di salute, ma una qualsiasi medicina – dalla banale aspirina in poi – reca con se la garanzia di non essere sempre e ovunque sicura ed efficace al 100%.
Allora delle due l’una: o le tante istituzioni che autorizzano la circolazione e l’utilizzo dei farmaci (nazionali, continentali e mondiali) sono degne di fiducia in quanto si comportano seguendo i più rigorosi criteri e protocolli scientifici, oppure siamo di fronte a scienziati che entrano in corto circuito con la scienza e le sue istituzioni rappresentative.
Stupore? Inversione di campo? Gelosie e/o competizione? Incrociamo le dita.
Giovanna Miele
Psi Roma