Nel panorama sconfortante di notizie cattive o pessime sull’andamento dell’economia, oggi c’è da registrare un dato positivo che riguarda il settore manifatturiero dell’Italia.
L’indice delle Piccole e medie imprese che operano nel settore manifatturiero dell’Eurozona è in calo, così come in Germania, mentre, e la notizia sta qui, cresce in Italia. L’indice, calcolato da Markit, arretra nell’area euro da 50,7 punti a 50,3 punti a settembre, il minimo da 14 mesi. In Italia supera la soglia dei 50 punti, che separa le fasi di espansione da quelle di contrazione dell’economia e passa da 49,5 a 50,7 punti. In Germania cala da 51,4 a 49,9 punti e in Francia sale da 46,9 a 48,8 punti.
Soltanto pochi giorni fa l’Istat segnalava il persistere della fase di debolezza ciclica dell’economia italiana, accompagnata al rallentamento dell’area euro. “Il deterioramento dei ritmi produttivi – affermava una nota dell’Istituto di statistica – riflette la carenza di domanda interna che colpisce soprattutto gli investimenti. Negli ultimi due mesi, la fiducia delle imprese italiane è arretrata sui valori di inizio anno, con perdite più marcate nei settori dei servizi. Tuttavia il deprezzamento del cambio dell’euro verso il dollaro porterebbe ad una ripresa delle esportazioni”. È qui potrebbe essere la differenza che ha portato a una ripresa perché negli ultimi tempi la discesa della moneta unica ha favorito le esportazioni che per l’Italia pesano in maniera determinante sull’output del manifatturiero.
Redazione Avanti!