
L’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI) commenta, attraverso la voce del Presidente, prof. Foad Aodi, che parla anche per le Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e per la Confederazione Internazionale Unione Medica Euromediterranea (UMEM, di cui è fondatore): “Basta con la catena di morte nel Mediterraneo. Quel che ci auguriamo, come medici d’ origine straniera, ma, ancora prima, come cittadini europei aventi rispetto per la vita, è che i Governi, italiano, libico e sovranazionale, lavorino su piu’ fronti, per incrementare i servizi socio sanitari su ambo le Sponde. Sollecitiamo l’urgenza d’ una legge Europea per regolare l’immigrazione”, prosegue, “che trascenda i personalismi, i colori e i partiti (specialmente in questa campagna elettorale in Italia). Urge una legge salvavita. Le sole armi che abbiamo “in mano” per contrastare l’immigrazione irregolare sono la prevenzione e l’ unione, senza fare allarmismo e senza divulgare notizie infondate su terrorismo e immigrazione. Siamo al corrente, in realtà, solo del 30-35% dei decessi nel Mediterraneo; dei molti che muoiono a inizio del viaggio o prima di intraprenderlo, in Libia, e che sono sottoposti a torture e violenze, non abbiamo alcuna notizia. Amsi e Umem invitano a una maggiore cooperazione, per contrastare il dramma comune dell’immigrazione irregolare, contro la violenza sulle donne e la scomparsa dei minori non accompagnati (oltre 20 mila nell’ultimo anno)”.
“No alla giustizia fai da te, no al razzismo e le discriminazioni. Siamo angosciati per questa pericolosa atmosfera che riguarda l’immigrazione e i cittadini di origine straniera in Italia”, sottolinea ancora, con forza, il Presidente delle Co-mai, commentando la sparatoria di Macerata ed esprimendo “solidarietà ai 6 feriti”, tutti stranieri. Aodi auspica che “la giustizia faccia il suo percorso”, e manifesta la preoccupazione delle Co-mai per “la strumentalizzazione politica eccessiva che crea allarmismi e fobie nei confronti dei cittadini di colore o di diverse religioni, in particolar modo in questa fase pre-elettorale.
Alcuni partiti – incalza – attaccano immigrati, musulmani, arabi, donne con il velo, altri invece non parlano più di immigrazione e integrazione per paura di perdere voti”. Invitiamo tutte le forze politiche a una maggiore responsabilità nelle loro dichiarazioni”, conclude Aodi, richiamando alla responsabilità anche i mass-media.
Fabrizio Federici
Fabrizio Federici