Si è svolta domenica scorsa nel Duomo di Pola, nell’Istria croata, la cerimonia di commemorazione delle oltre cento vittime (il numero non è ancora preciso e varia da 109 a 116) della strage di Vergarolla del 16 agosto 1946. La strage avvenne per l’esplosione di materiale bellico accatastato sulla spiaggia della località polesana. Alla cerimonia erano presenti delegazioni di esuli istriana e il Console generale d’ Italia a Fiume Palminteri. Sulle cause di questa tragica vicenda si sono sviluppate negli scorsi anni varie interpretazioni, che hanno risentito anche del clima politico determinato dagli avvenimenti seguiti alla fine della seconda guerra mondiale che determinarono poi la cessione alla Jugoslavia di Tito dell’Istria, del Quarnero e delle zone costiere della Dalmazia.
Un’inerpretazione di comodo fu sicuramente quella delle autorità e dei giornali croati che attribuirono i fatti al mancato controllo dei residuati bellici da parte degli angloamericani che in quel periodo controllavano la zona. Ma successivamente , suffragata da approfondimenti storici e inchieste giornalistiche, si fece sempre più netta l’impressione che la strage fosse stata opera dei servizi segreti iugoslavi, particolarmente attivi in quel momento storico contro coloro che stavano scegliendo l ‘ esilio in Italia piuttosto che rimanere sotto il regime comunista di Tito. Pola era una città, allora, dove, secondo il censimento fatto a cura degli inglesi, su 31.000 abitanti 28.000 avevano scelto di esiliare in Italia. Lo scoppio, violentissimo, venne sentito in tutta la città e l’ospedale si riempì di feriti che risultarono oltre 200. Gli inglesi aprirono subito le indagini che pur non portando all’identificazione dei colpevoli stabilirono che qualcuno avesse provocato l’esplosione.
Da parte iugoslava si continuò a accusare gli angloamericani e poi si passò a un silenzio assoluto fimo al 1997 quando fu permessa l’esposizione di una lapide che ricordava solo la data del tragico avvenimento. Ma finalmente nel 2017 alla presenza dei Ministri italiani Alfano e Lorenzin e degli omologhi croati si tenne la prima commemorazione ufficiale condivisa.
Da allora la strage di Vergarolla viene ricordata anche in Croazia, pur essendo ancora ignoti gli esecutori e pendendo a questo proposito due richieste di Commissione di Inchiesta nel nostro Parlamento.
Alessandro Perelli